Lo sviluppo dei cluster nell’educazione degli adulti per contrastare i processi di esclusione educativa
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Abstract
In Europa la partecipazione all’educazione degli adulti è consistente. A questo corrisponde un numero elevato di provider. Malgrado questo, in tutti i paesi europei il complesso dell’offerta formativa tende a rivolgersi agli strati di popolazione più favoriti, per i quali essa viene ideata e progettata. Dovunque l’opportunità di accedere all’educazione degli adulti pare essere dominata dalla teoria dei due popoli, ovvero quella che qui viene definita come “learning exclusion equilibrium”.
L’offerta di educazione degli adulti è talmente ampia e variegata che in nessun paese è possibile riscontrare l’esistenza di un sistema che regola e governa l’insieme delle opportunità. Anche nel settore pubblico vi è dovunque un’ampia disarticolazione degli interventi. Le opportunità paiono piuttosto essere determinate da un insieme ampio, mutante e differenziato di organizzazioni che si uniscono all’interno di cluster variegati e dinamici, per gestire attività o progetti di interesse comune. Questo pare essere il fattore che determina pregi e limiti dell’attuale stato dell’educazione degli adulti in Europa e spinge a tornare a riflettere sull’importanza della dimensione locale e regionale dei modelli organizzativi e sull’opportunità di promuovere lo sviluppo di cluster di organizzazioni, istituzioni e progetti che sappiano includere anche i pubblici esclusi. Il saggio intende proporre le riflessioni emerse al riguardo da una recente ricerca relativa all’organizzazione dell’educazione degli adulti a livello regionale e locale.
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